mercoledì 29 febbraio 2012

Cose che vorranno sapere quando scopriranno che hai un orto

- cosa avete piantato?
- quanto è grande?
- quante volte andate?
- dov'è?
- come si fa ad averlo?
- quanto costa ?
- ma gli attrezzi ve li comprate voi?
- come fate ora che c'è la neve?
- come fate d'estate quando siete via?
- ma non vi rubano niente?

domenica 12 febbraio 2012

L'orto in rete

Gironzolando in rete ho trovato questo video degli orti di via salgari sul GEOBLOG 'Percorsi Emotivi'. Fa parte di un progetto dell'accademia delle Belle Arti di Bologna,sviluppato da Sara Giovacchini sugli orti a bologna.
Et voilà 'Passeggiando tra gli orti di Bologna':

sabato 4 febbraio 2012

quasi un anno e' passato (per immagini)

Quasi un anno e' passato


Quasi un anno e' passato da quando, una domenica pomeriggio, nel parco di Villa Angeletti, facevamo uno spuntino e chiacchieravamo a una panchina e guardavamo quegli umarell felici prendersi cura dei loro orti.

Allora venne fuori - fu Antonio a dirlo, se non sbaglio - che ormai tutti i residenti potevano far domanda per l'assegnazione di un orto. E da li' giu' a fantasticare su come sarebbe stato coltivare un pezzetto di terra assieme agli amici.

Poi la compilazione della domanda sul sito del comune e a parlarne con tutti come di una meravigliosa scoperta.

Un bel giorno infine, l'8 di marzo, la telefonata che confermava l'assegnazione, in via Salgari, al Pilastro. Ricordo la febbrile eccitazione di quei momenti, le telefonate agli altri che avevano fatto domanda e la gioia nel sentire che anch'essi avevano ricevuto la stessa comunicazione....

Poi di corsa a contattare l'associazione per sbrigare le formalita' previste e il tanto agognato sopralluogo per scegliere l'orto fra quelli liberi. Gli sguardi, tra il curioso e l'infastidito, degli umarell che dopo un primo approccio un po' diffidente si sono prodigati di consigli (anche troppi).....

E ancora sopralluoghi, insieme agli altri, dopo la scelta degli orti per chiederci: "da che parte si comincia?" E le ricerche - sui libri, su internet - le domande a genitori, amici e umarells vari per avere un'idea di come e da dove cominciare; la scelta e l'acquisto di strumenti e materiali, la raccolta delle canne (non-vurp)....

Lo scoprire quanto dura e bassa possa essere la terra, quanto ostinata la gramigna, ma anche quanta gioia da' il veder crescere una piantina che viene fuori da un piccolo seme e il sapore dei frutti che produce....

...Dopo aver finalmente vangato e cercato di rendere quella terra d'argilla dura e compatta adatta ad ospitare semi e piantine e' stato tutto uno sbizzarrirsi di coltivazioni: fave, piselli, pomodori, peperoni, fragole, zucche e zucchine, patate, insalate, fagiolini, taccole, radicchi, finocchi, cime di rapa, broccoli, cavole, bietole, prezzemolo.....

Ora tutto giace sotto piu' di mezzo metro di neve; tutto sembra immobile, dormiente. Eppure la vita continua sotto la neve e sotto terra: i lombrichi ed altri piccoli esseri continuano la loro attivita', rendono la terra fertile, pronta ad accogliere i semi grazie ai quali tutto ricomincia. E i batteri nella compostiera (per ora all'aperto) pur rallentati dal freddo intenso, trasformano i resti di finocchi, radicchi, cavoli, pomodori, cime di rapa ed insalate in compost da utilizzare per un nuovo ciclo vitale.




mercoledì 1 febbraio 2012

sole di gennaio, neve di febbraio

"Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa
poi sul terreno si posa
stanca".
E' arrivata la neve a Bologna. Tanta. E di cadere dopo più di 24 ore non è ancora stanca.
In un pomeriggio recluso di forza in casa il pensiero corre all'orticello. E' il tempo di immaginare, pensare, sperare, raccogliere informazioni e....seminare. Qui accanto a me al calduccio un semenzaio di cima di rapa "Marzatica"creato ieri proprio mentre scendeva la prima neve, con la speranza che per gli inizi di marzo le prime piantine possano raggiungere l'orto ben vangato.
Appunto vangato. Abbiamo voluto approfittare di un gennaio incredibilmente soleggiato di giorno e gelido di notte per permettere all'argilla bolognese di decompattarsi malgrado le buone regole del coltivatore biologico sconsiglino di rivoltare in maniera così violenta l'humus superficiale. Abbiamo tuttavia considerato il nostro un caso eccezionale di un terreno molto pesante che è rimasto in pasto alla gramigna per ben tre anni.
E giù a vangare per praparare il terreno a fave, piselli, spinaci e insalatina per marzo e a sistemare lo stradino centrale.
Ora ci tocca aspettare ma non troppo.
Raccogliamo già i vasetti dello yogurt per creare i semenzai di fine mese che accoglieranno melanzane, peperoni, pomodori e zucchini.